Passione

Aforismi

Proverbi Corsi

A Frasseto e a Tavera non dire "cuppa" o ti danno colpi sulla testa.
A Natale si gioca, a Pasqua davanti a un fuoco.
A bocca chiusa, né mosche ne buoni bocconi.
A caval donato non si guarda in bocca.
A chi cambia, le cose non vanno sempre bene!
A chi non è bello di natura, non serve lavarsi.
A forza di sbattere, s'impara a camminare.
A forza di tirare la corda si rompe.
A lume di candela, uno straccio sembra tela.
A poco a poco e spesso, si svuota il bosco.
A tavola e a letto, alcun rispetto.
A togliere senza mettere, la botte canta.
A un buon cane si dà un buon osso.
A volte la festa, a volte la miseria.
Abbi fede, e Dio provvede.
Accanto al fuoco, la paglia sta male.
Acqua d'agosto, olio e mosto.
Acqua di luglio, non fa bene a nulla.
Agnello a Pasqua, capretto a Natale.
Agosto secco, castagna a ogni ceppo.
Al cane che ti segue, non è necessario dar da mangiare.
Al cavallo maledetto, il pelo luccicò.
Al proprio paese non fanno bene nemmeno gli stagnini.
Alcuni nacquero bene, altri no!
Alla fine di tanti guai, un lucchese non manca mai!
Ampaza, l'avara, per un soldo s'infiamma.
Anche gli onori sono castighi.
Anche le pulci hanno la tosse.
Anche nella casa del re si fa economia.
Aprile, demolisci il porcile.
Arcobaleno di mattina, attingi alle fontane. Arcobaleno di sera, stendi i panni.
Arcobaleno di sera, bel tempo si spera.
Aria rossa alla marina, pioggia e vento al mattino.
Arrivato gennaio, porta il bue al pascolo.
Azilone: i fiori del cantone.
Azilone: poco è buono.
Bambini piccoli, piccoli problemi. Figli grandi, grandi problemi.
Bastia, Bastia chi non ha soldi non ci stia.
Belle mattine di maggio e belle sere di gennaio.
Bisogna fare tutto il necessario per riuscire al meglio.
Bisogna lasciare il fuso a chi ne è esperto.
Bisogna nascere per pascere.
Brutto tempo, l'aria puzza.
Candelora, Candelora, che faccia vento o che piova, dall'inverno siamo fuori. E se farà bel tempo, per trenta giorni siamo dentro.
Cane abbaia e porco mangia.
Carnevale sui balconi, Pasqua sui tizzoni.
Casa senza padrone, è come una nave senza timone.
Case fra le case, vigne fra le vigne.
Cavallo di trent'anni, non è più d'aiuto.
Cavallo vecchio non muta andatura, s'egli la muta poco dura.
Cavallo vecchio, zecche e mosche.
Certuni nacquero bene, altri no!
Che maggio sia bello o no, non toglierti il cappotto.
Che può fare la gatta se la padrona è matta?
Che sia male o che sia bene, Cristo non dice per quale ragione arriva.
Chi campa sperando, muore piangendo.
Chi comanda fa la legge.
Chi continua a temporeggiare prima di decidere, finisce col perdere tutto quello che potrebbe ottenere.
Chi disprezza, vuol comprare.
Chi dorme non piglia pesci.
Chi fosse indovino, non sarebbe mai infelice.
Chi guadagna per la prima volta, se ne va con i pantaloni in mano.
Chi guarda le sue cose, ha la luna vecchia. Chi perde le sue cose, ha la luna nuova.
Chi ha due case, in una ci piove.
Chi ha il culo, scorreggia.
Chi ha soldi e amicizie storce il naso alla giustizia.
Chi lavora, chi sogna.
Chi male non fa paura non ha.
Chi mangia il pane del prete, deve meritarselo.
Chi muore, chi s'allarga.
Chi muta, non gli va sempre bene!
Chi nasce bella, nasce sposata.
Chi nasce gallina, raspa la terra.
Chi nasce somaro non diventa cavallo.
Chi nasce, pasce.
Chi non fa male, non ha paura.
Chi non ha memoria non dica bugie.
Chi non ha nulla, non mangia. Se vuoi la farina, vai a raccogliere le castagne.
Chi non invecchia, è privo di vita.
Chi non rischia non rosica.
Chi non sa piantare, pianta a novembre.
Chi non spera si dispera.
Chi non è dello stesso parere su una cosa, finisce per perderla.
Chi piscia dritto contro il muro, è un maschio di sicuro.
Chi possiede poco è attaccato a quel poco.
Chi rimane seduto, pensa male.
Chi s'aiuta è galantuomo.
Chi si protegge dal freddo, si protegge anche dal calore.
Chi sta seduto, pensa male.
Chi studia non perde tempo.
Chi tardi arriva, male alloggia.
Chi troppo si abbassa, il culo vi mostra.
Chi uccide col piombo, col piombo muore.
Chi va e viene, ha fato buon viaggio.
Chi va forte, va alla morte.
Chi va piano va sano, e chi va sano va lontano.
Chi vive male, morirà male.
Chi vivrà, vedrà.
Chi vuol fare invidia al suo vicino, si corica e si alza presto.
Chi vuole poter disporre di armi e del necessario, li porta con se di continuo.
Ciò che è scritto in cielo avviene sulla Terra.
Come è triste la panca, quando nessun anziano si siede.
Come è triste questa borsa, che parte e ritorna vuota.
Complotto di topi e danno di farina.
Conosciuto da tre, conosciuto dal re.
Cosa fatta, lode ha.
Cristo non paga tutti i venerdì sera.
Dal dire al fare, è come dal tosare al filare.
Dall'apparire all'essere, è come dall'ordire al tessere.
Dalla bellezza non si mangia.
Dare un colpo al cerchio e l'altro alla botte.
Del cucciolo malnato, la volpe se ne disfà.
Del tempo e del governo, non ti occupare.
Dio ti preservi da un buon gennaio.
Disgraziato chi ha il suo pasto nel fiume.
Donare ciò che non si ha, è sempre carità.
Donna baciata s'è mezza che data.
Donna che riposa, mal pensa.
Donna, danno.
Dove non ci sono soldi, Dio provvede.
Dove non ci sono soldi, non si ritorna.
Fare qualcosa che ci è stata fatta non è peccato.
Fatti di notte, risa di giorno.
Febbraio ha sette berretti.
Febbraio, non tardare a metterti in viaggio.
Finché c'è vita, cè speranza.
Finita la guerra, bugie grandi quanto la terra.
Finita la vendemmia, appendi la borsa.
Fiore di menta: più gli dico "via di qua", più ritorna verso di me.
Fortuna male conquistata, presto se ne va.
Fuoco di ontano, fuoco falso.
Gallina che non becca, beccato ha.
Gli atti non sono mica i fatti.
Guargualé, Guargualé: era un torrente ed un torrente è.
I corvi con i corvi, le cornacchie con le cornacchie.
I cugini di terzo grado sono una bella parentela: non hanno nulla da spartire.
I giovani pagano per i grandi.
I guai della pignatta non li sa che il cucchiaio.
I maiali si abbracciano, annata di ghiande.
I miei speroni e il cavallo di qualcun'altro.
I morti con i morti, i vivi con i vivi.
I nostri proverbi sono santi ed esatti.
I parenti sono i denti.
I ragli del'asino non raggiungono il cielo.
I soldi non arrivano cantando.
I soldi sono rotondi e se ne vanno in fretta.
Il Signore da la roba a chi non ha denti.
Il Signore dona biscotti a chi ha i denti.
Il Signore dona il freddo secondo i vestiti.
Il Signore mette alla prova chi ama.
Il bene che viene da lontano si perde per strada.
Il bene dell'avaro se li mangiano i furfanti.
Il candidato promette più formaggio che pane.
Il cane abbaia e il bue pasce.
Il corvo dice che i più bei figli sono i suoi.
Il discorso porta l'uomo alla forca.
Il dottore va e viene, ma chi ha un male se lo tiene.
Il freddo di marzo entra nelle corna dei buoi.
Il gallo, se non canta il diciotto, o si è perso o è morto.
Il mare accoglie i ruscelli.
Il maritino quanto più è piccolo, tanto più vuole essere riverito.
Il mondo è fatto a scale, c'è chi scende e c'è chi sale.
Il peggior calcio è quello del cavallo mansueto.
Il più bel ceppo, tienilo per maggio.
Il più bel riso proviene dalla bocca degli addolorati.
Il sazio non crede all'affamato.
Il sole brilla per tutti.
Il sole marzolino fa deperire le donne.
Il sole, quando non brilla non scalda.
Il somaro che raglia, non ti fa vergognare.
Il troppo bene si rivolta contro.
Il troppo stroppia.
Impari qualcosa ogni giorno.
In bocca chiusa non entrano mosche.
In compagnia, prende moglie anche un prete.
In ogni letto, ci sono le pulci.
In una grande chiesa non muiono preti.
In viggio metti a posto la soma.
Infelice è colui che non ha nessuno.
L'acqua buca la roccia.
L'acqua di Balagna leva ogni guaio.
L'acqua fa fango, il vino fa buon sangue.
L'acqua finisce nel mare.
L'acqua scorre e il sangue si raggruma.
L'amore e la signoria non vogliono compagnia.
L'amore è cieco.
L'anima a Dio, e la roba a chi di dovere.
L'anima a Dio, il corpo alla terra.
L'arte di Micalasso, magiare bere e andare a spasso.
L'oro migliore è quello che si piega.
L'otto di aprile, il gallo si deve sentire. Se non si sente, è muto o sta per morire.
L'uomini si legano con la parola, i buoi con la fune.
L'uomo muore, ma gli scritti rimangono.
L'uomo propone, e Dio dispone.
La bella strada non è mai lunga.
La bellezza non si mangia.
La bestemmia si rivolta.
La bestemmia si volta e vira, torna in testa a chi la tira.
La casa prende, la casa rende.
La compagnia porta l'uomo alla forca.
La donna che sta alla finestra, non fa festa.
La fame fa uscire il lupo dalla tana.
La frittella fatta in tre, non è né male né bene.
La gatta magra e la donna grassa sono la vergogna della casa.
La gente piangeva quando nasceva e non quando moriva.
La giumenta sudicia non beve mai acqua pura.
La lingua non possiede ossa, ma le può rompere.
La luna: prima dei 29 giorni non si ferma, oltre i 30 non va.
La macchia non possiede occhi, ma può vedere tutto.
La madre mette da parte, e la gatta mangia.
La mano sinistra non deve vedere ciò che fa la mano destra.
La mercanzia che non può essere vista, non può essere stimata.
La parola cresce, ma la forza manca.
La paura fa cacare la mula.
La pratica serve più della grammatica.
La ragione non è che verbale.
La ragione è tua, e la capra è mia.
La regola cista bene anche in casa del re.
La superficialità va da porta a balcone.
La vigna dice al padrone: fammi povera e io ti farò ricco.
La vita non dura che il tempo di affacciarsi alla finestra.
La volpe perde il pelo ma non il vizio.
Lascia le cose urgenti e soccorri la partoriente.
Le bugie hanno le gambe corte.
Le carte giocano e il giocatore si vanta.
Le cattive relazioni di vicinato non durino che quanto la neve di marzo.
Le cose storte si strappano.
Le funi lunghe diventano serpenti.
Le lacrime delle donne sono fontane di malizia.
Le parole volano, gli scritti restano.
Le più belle pere le mangiano i maiali.
Lusinga la madre per avere la figlia.
Maggio ortolano molta paglia e poco grano.
Marzo orco malizioso, mi hai preso tutti i miei agnelli e me ne hai lasciato solo uno. Aprile, fratello mio, donami due giorni che non ho per me.
Marzo piovoso, alveare pieno di vermi e becco moccicoso.
Marzo secco, buono per l'alveare e per il becco.
Matrimoni e vedovati, son dal cielo destinati.
Matrimonio settembrino: o vedovo o meschino.
Meglio i parenti che il denaro.
Meglio poco che niente.
Meglio soli che mali accompagnati.
Meglio un uovo oggi che una gallina domani.
Mi tagli, mi poti. Mi bruci, mi trasformi in fumo.
Miseria e povertà sono due sorelle; e la zizzania è loro cugina.
Morto Cristo, spento il lume.
Muoio che muoio, io voglio cantare. Quando sarò morto, canti chi voglia.
Muoiono più agnelli che montoni.
Nata una persona, nato un destino.
Nel prato non cacare, nel bosco non parlare.
Nella casa dove non splende il Sole arriva il dottore.
Nessuno può sapere su ciò che sarà fatto domani.
Niente è più nero della stufa.
Nipoti allevati soldi buttati.
Non c'è sabato senza sole, come donna senza amore.
Non cominciare a frabbricare una corda di lunedì né di venerdì.
Non fare male che è peccato. Ma non fare bene che è inutile.
Non giudicare la tua vita, finché l'opera non è finita.
Non ridere del mio dolore; quando il mio è vecchio, il tuo è nuovo.
Non si muore che una volta.
Non si possono nascondere né le palle del cane né i soldi di un pover'uomo.
Non si possono tenere due piedi in una scarpa.
Non si può fare un passo più lungo della gamba.
Non si può pronunciare "prrrr" senza labbra.
Non ti fidare di un pidocchio rifatto.
Non trema foglia che Dio non voglia.
Non è bella una sporta che arriva e non porta.
Non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace.
Non è mica festa tutti i giorni.
Né lo speziale, né il dottore può guarire il male d'amore.
Né zitelle né bambini fai abituare alla tua scodella.
O Signore, facci pastori in primavera, e porcari in inverno.
O ben tosato o mal tosato, dopo quattro giorni è uguale.
Oggi a me, domani a te.
Ogni cieco piange i suoi occhi.
Ogni gatta ha la sua coda. C'è una gatta che coda non ha.
Ogni lasciata è persa.
Ogni scarpa trova il suo piede.
Ogni secolo, l'acqua ritrova i suoi canali.
Ogni tonto ha il suo filo.
Ognuno beve con la sua bocca.
Ognuno pianga con i suoi occhi.
Ognuno sa cosa bolle nella sua pentola.
Ora vivo ora morto.
Padri e madri tonti, figlioli astuti.
Paese che vai, usanza che trovi.
Pane e pernici: gli affari di casa non dici.
Parola data e pietra lanciata non si riprendono più.
Pastasciutta e maccheroni, più son caldi e più son buoni.
Patti chiari, amici cari.
Pecora nera e pecora bianca: a chi muore, muore, a chi campa, campa.
Per conoscere la gente, è necessario mangiare insieme un'intera soma di sale.
Per il padrone, rispetta il cavallo.
Per un colpo non casca l'albero.
Perché l'amicizia tenga, che una mano passi e l'altra venga.
Persa la lingua, perso il popolo.
Pioggerella, arriva all'osso ma non viene presa sul serio.
Piuttosto che nulla, marito vecchio.
Più pecore, più raffreddori.
Più si campa e più s'impara.
Più si è parenti, più questi ritornano.
Poni in terra e spera in Dio.
Poveraccio è chi ha il suo pasto nel fiume.
Pregate per i fortunati, perché gli sfortunati riescono a superare meglio le difficoltà.
Prendi i consigli e tienteli per te.
Prima che sia giunta l'ora, non si nasce né si muore.
Prima ci sono io e poi i miei figli.
Quando arriva il temporale i cani tornano alle loro case.
Quando canta il gallo, il cinghiale cambia pelo; e la gallina fa l'uovo senza neanche fare il nido. E la capra allunga le corna, assomigliando a un generale.
Quando canta la cicala, il porco piange e si prepara. Quando canta la ranocchia, il porco si spidocchia.
Quando credi di essere a cavallo non sei neanche in piedi.
Quando il cane invecchia, la volpe gli piscia addosso.
Quando il pesco fiorisce e matura, i giorni e le notti sono della stessa misura.
Quando il porco è ben sazio, ritorna all'abbeveratorio.
Quando il sole tramonta, il poltrone s'appronta.
Quando il sole è al tramonto il pigro si affanna.
Quando il sole è su Azilone, mangia pure il tuo boccone.
Quando l'asino muore, resta la pelle.
Quando la forza contrasta la ragione, vince la forza e la ragione non basta.
Quando piove e c'è il sole, allora la volpe fa l'amore.
Quando qualcosa non è più affilata, affilane un'altra.
Quello che non ti uccide ti rende più forte.
Rosso sul mare: buon tempo la mattina. Rosso sulla montagna: pioggia e vento alle calcagna.
Sacco vuoto non può stare dritto, troppo pieno non si può piegare.
Se Bastelica avesse un porto, Ajaccio sarebbe un orto.
Se fosse indovino, non sarebbe mai infelice.
Se i guai di ciascuno si esponessero alla vista di tutti, ognuno si riprenderebbe i suoi.
Se il giovane volesse e il vecchio potesse.
Se il mare fosse vino, quanti ubriaconi ci sarebbero!
Se l'olivo fiorisce a giugno, olive in pugno.
Si sbaglia anche il prete sull'altare.
Spargi ricchezza e la povertà tornerà.
Spazzare il sole sui tetti!
Tale ceppo, tale scheggia.
Tale padre, tale figlio.
Tanti paesi hanno usanze diverse.
Tanto da casa mia che da casa tua.
Tira più un pelo di donna che cento buoi.
Tre pentole sul fuoco, è festa! Tre donne in casa è gran tempesta!
Uccello in gabbia: se non canta d'amore, canta di rabbia.
Un bacio per forza non vale nulla.
Un disordine fa un ordine.
Un padre e una madre possono allevare dieci figli. Ma dieci figli non possono allevare un padre e una madre.
Una casa, si sa chi l'ha fatta; non si sa chi se la gode.
Una donna fa e disfa una casa.
Una donna si conosce solo quando si ha mangiato assieme un quintale di sale.
Una mano lava l'altra e tutt'e due lavano la faccia.
Usa un bastone, sembrerai un barone. Usa una scopa, sembrerai una dama.
Vale più un tonto che fa quel che sa fare che cento astuti che fanno quel che non sanno fare.
Via il dente, via il dolore.
Visto l'uomo, vista la ragione.
Vive in barba a qualcuno.
Voglia di lavorare, saltami addosso!
È inutile fischiare a un asino che non vuole bere.
È l'occho del padrone che fa ingrassare il cavallo.
È la donna che fà l'uomo.
È meglio fare un cattivo acquisto che una buona vendita.
È meglio poco che niente.
È meglio stare accanto a un cacatore, che a un tagliatore di pietre.
È nel sacco che ci sono gli imbrogli.